Bike4truce e l’etica del pedalare

Il 2018 è un anno importante per la Fondazione Olos, alla scadenza del decimo anno dall’avvio delle attività.

Il progetto Bike4truce, a cominciare dal 2011, ha occupato quasi tutte le risorse che abbiamo messo in gioco ed è maturato sotto diversi profili.

Ribadiamo che la bicicletta è, nella nostra visione, lo strumento privilegiato per comunicare istanze di una possibile conciliazione del bene privato con quello pubblico, soprattutto nella mobilità urbana e sulla conoscenza “lenta” del territorio, dei suoi percorsi culturali o naturali , ma anche nelle motivazioni e nelle dinamiche relazionali in genere. Si tratta di contribuire alla ridefinizione di un luogo di incontro efficiente ( agli albori delle democrazie, nell’antica Grecia,  si chiamava “Agorà”) nel quale convivono la dialettica, la collaborazione e lo scambio dei diversi orizzonti: la strada, i suoi abitanti, le sue attività economiche, i suoi interessi quotidiani, la sicurezza che ne deve qualificare l’uso, i mestieri, le opportunità di incidere sulla qualità della vita, il “pubblico” ed il “privato”.

Questi temi sono centrali nella comunicazione che alimentiamo – sui canali social – con moderazione e sensibilità, rispetto al contesto in cui operiamo. Il fatto è che: ci dissociamo dall’onda crescente di brutalità e maleducazione; le “fake news”, quando se ne presenta l’occasione,  le produciamo in casa, perché l’ironia può essere un’arma appuntita; evitiamo di urlare sulla faccia alla gente le nostre opinioni; combattiamo coloro che alimentano sentimenti di paura e sospetto reciproco; scopriamo i nostri valori presentandoci davanti ai ragazzini delle scuole con indumenti ad alta visibilità; viaggiamo al fianco degli studenti per centinaia di chilometri riconoscendoci cittadini europei; spieghiamo la tecnica per cambiare un copertone; segnaliamo che “l’economia della bici”, oggigiorno è un’opportunità per tutti e che i nuovi posti di lavoro per i giovani , in questo settore, si prospettano meno precari e più partecipati, autonomi, artigianali. Si tratta di farli emergere, anche con l’ausilio delle Istituzioni.

Nel corso del passato anno scolastico la fondazione Olos ha stipulato alcune convenzioni che segnano un metodo che intendiamo perseguire.

Con l’Istituto Comprensivo N. 3 di Pescara abbiamo avviato il progetto “Abitare la Scuola” e, nel contempo, grazie ai rapporti di fiducia instaurati con Dirigenti e Docenti, abbiamo partecipato alle iniziative di Scienza Under 18. In questo ambito, collegandoci al Concorso Nazionale “Scatti di Scienza” abbiamo aperto una nicchia di attenzione che si è manifestata con un concorso per le migliori opere afferenti al tema “ L’Equilibrio sulle ali della bicicletta”. Non a caso quindi , il primo premio – che verrà assegnato prossimamente – è una “fixie” personalizzata che verrà assemblata con parti riciclate, ma perfettamente funzionanti e porterà le dotazioni necessarie per essere a norma, secondo il Codice della Strada. Un regalo che racchiude anche un programma educativo…

Con il Liceo Ginnasio “G. D’annunzio” di Pescara abbiamo contribuito , nel ruolo di “Soggetto Ospitante” , alla realizzazione di un percorso formativo in alternanza scuola–lavoro. Questo ha avuto un respiro internazionale e l’esperienza offerta ai 39 ragazzi coinvolti è stata quella di un viaggio in bici di quattro giorni lungo le ciclabili di Svizzera, Germania e Francia, che ci ha portato – a Strasburgo – a visitare il Parlamento Europeo. Anche in questo caso l’iniziativa è maturata grazie all’impegno dei docenti del Liceo ed alla organizzazione delle singole necessità emerse nel percorso formulato da GreenAbruzzo, uno dei nostri partner più vicini. Per noi è stata l’opportunità per articolare un percorso formativo che si può ripetere, con le dovute specificità, anche in collaborazione con altre scuole.

Oltre a questi interventi, ne vanno citati altri attuati nel corso del 2018 e che delineano il modo in cui operiamo a contatto con il territorio:

Sono state donate le ultime biciclette ricevute dalla Polizia Stradale di Pescara, facenti parte del lotto appartenente ad una refurtiva sequestrata tempo prima e non reclamate dai proprietari. La fiducia accordataci dalle Autorità è dipesa, anche in questo caso, dalla coerenza riconosciuta al modello di recupero delle bici usate che noi sosteniamo, per un riuso qualificante, per un’assegnazione motivata da necessità e da condizioni che , non solo giustificano, o personalizzano il restauro, ma che cercano di mantenere attivo il contatto con i beneficiari.

Abbiamo partecipato ad iniziative organizzate dall’Associazione Ioetè, che offre un’ampia gamma di servizi di supporto, di formazione e di affiancamento alle donne in gravidanza , alle mamme ed alle famiglie. Non è banale tenere a mente tutti i consigli utili a dotare di seggiolini le bici e muoversi in sicurezza nel traffico, trasportando il bene più prezioso.

Abbiamo visto alcuni frutti ( e sollecitiamo puntualmente quelli mancanti) della sollecitazione mossa al Comune di Pescara nella direzione di dotarsi di un apparecchio e di un servizio Comunale che operino al fine di scoraggiare i furti delle biciclette. Questo, lo dicono le statistiche, è il secondo ostacolo principale che viene riferito dagli utenti e che li scoraggia ad utilizzare la bicicletta in città. Lo scorso anno abbiamo collaborato con il Comune di Montesilvanoil quale – avendo maturato un’ ampia esperienza ed una formulazione esemplare del servizio di marcatura dei telai – ci ha permesso di stampigliare il codice fiscale del legittimo proprietario su circa un migliaio di biciclette. Intendiamo contribuire affinchè questo numero diventi una percentuale preponderante su tutto il parco circolante di biciclette a Pescara.

Inoltre, continuiamo a promuovere la visione ed il dibattito sul film documentario ( prodotto dalla Fondazione Olos, con la regia di Peter Ranalli, 55 minuti la durata) intitolato “Bike4truce. La bicicletta come strumento di Tregua” che racconta di iniziative concrete per affermare , davanti ai potenti della Terra e, in particolare, davanti al parlamento Britannico durante le Olimpiadi di Londra del 2012 che una strada per la pace è possibile e che la bicicletta sa esprimere con forza e coerenza questo anelito (http://www.bike4truce.org/film/#) .

Per concludere, negli ultimi mesi si è aperta una nuova opportunità quando siamo stati invitati a partecipare al “Tavolo della Ludoteca” . Questo luogo di collaborazione paritetica raccoglie alcune tra le più rilevanti organizzazioni che operano sul campo – nella fattispecie nel quartiere Rancitelli di Pescara – a favore della integrazione e coesione sociale.  Soprattutto – per noi – l’ occasione apre un discorso il quale – in questi giorni bui di egoismo e di conflitti di interesse imperanti – riapre una prospettiva di partecipazione all’ Agorà di antica memoria.

Ci apriamo, quindi, ad una sollecitazione che intendiamo raccogliere, seppure ammettendo i nostri limiti operativi. Si tratta di condividere le nostre ipotesi di lavoro, le nostre relazioni e collaborazioni consolidate nonchè i nostri sforzi con quelli di chi ha molta più esperienza di noi.

Questo collettivo potrebbe avvantaggiarsi della nicchia di intervento e di interessi in cui siamo certi di poter offrire un contributo organico, competenze specifiche, progettualità e…passione in abbondanza.

La bicicletta, nella sua umile apparenza, ha tanto da dire e cose concrete da fare. Dal nostro punto di vista si tratta di operare lungo la via di quella che abbiamo chiamato “etica del pedalare”, ma – inevitabilmente – l’impatto potenziale è sulla mobilità sostenibile, sui mestieri che gravitano intorno al suo uso, sulla qualità della vita, sull’educazione alla cittadinanza, sulla convivenza pacifica…